2010 Giovanni Marrozzini

Premio Rodolfo Pucci “La Fibula d’oro” Anno 2010

La sua talentuosa capacità reportagistica associata ad un convinto desiderio di solidarietà e rispetto per ogni condizione umana, hanno permesso in pochi anni a questo giovane fotografo freelance di raccontare storie celate, sconosciute e invisibili. Predilige lavori a sfondo sociale. Più che alla fotografia fine a se stessa, Giovanni cerca di pensare alla sua utilità umanitaria.L’intensità così rara, l’intimità e la profonda emozione che trasuda dalle sue immagini sono stati definiti come sentimenti capaci di trasformare lo scatto fotografico in un gesto d’amore mentre le sue fotografie sono considerate vere opere di creazione, formidabili strumenti, capaci di informare, commuovere, far riflettere, e, se non di cambiare il mondo, almeno riconsiderare radicalmente la conoscenza che abbiamo di esso.

Con queste motivazioni il Premio Rodolfo Pucci – la Fibula d’oro, per il 2010 viene assegnato a Giovanni Marrozzini.

Giovanni Marrozzini un giovane fotoreporter che ha la grande capacità di raccontare l’umanità dando potenza alle emozioni. Nasce a Fermo nel 1971. La sua carriera professionale inizia nel 1997, viaggiando e raccontando un’Italia turistica.

Nel 2003, dopo un’interruzione di qualche anno, torna in attività avvicinandosi sempre più a tematiche sociali quali: immigrazione, Hiv, malaria, TBC, realizzando diversi reportage in Africa (Zambia, Kenia, Angola) in collaborazione con ONG nazionali e internazionali.

Nel 2005 la sua attività continua in Argentina con un progetto fotografico sulle fasce deboli del Paese visitando sette province, dalla Patagonia australe alle montagne della Puna, prestando particolare attenzione alle periferie di Buenos Aires. Sono nati così i due lavori “Hotel Argentina”, vincitori del Portfolio Italia 2007, ed “Appuntamento al buio”. Tornato in Etiopia visita il St. Mary General Hospital di Dubbo, svolgendo una ricerca sulle cause e gli effetti della malaria cerebrale, pubblicato poi dal CUAMM-Medici con l’Africa e dalla Fondazione Produbbo Onlus.

Nel 2006 pubblica un lavoro sulla condizione della donna nel Wolayta (Etiopia), affrontando anche il delicato tema delle mutilazioni genitali femminili, da cui nascerà il libro EVE (Damiani Editore, 2006). Realizza un lavoro “Falene”, presso una comunità di non vedenti a Soddo (Etiopia). La Comunità “Gruppo Famiglia di Porto San Giorgio gli commissiona un reportage sul reinserimento in società di ex pazienti manicomiali 28 anni dopo la legge 180.

Nel 2007 ritorna in Argentina per studiare il fenomeno migratorio marchigiano per conto della Regione Marche e dal nuovo viaggio nasce la pubblicazione “ECHI” (Damiani Editore 2008).

Nel 2008 si reca per otto mesi in Palestina affrontando un lavoro sullo stato di salute fisica e mentale della popolazione palestinese nella West Bank e striscia di Gaza per la Ong “Medicos del mundo” e le Nazioni Unite.

Nel 2009 viene selezionato dalla rivista Courrier Japon assieme ad altri 131 fotografi per interpretare la speranza nel giorno di insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca. Dal progetto nasce la pubblicazione “This Day of Change” (Kodansha Limited 2009), la sua scelta è di recarsi in Albania dove realizza un progetto fotografico presso una comunità ROM nel centro di Tirana ed un dossier all’intero dell’Ospedale psichiatrico di Elbasan.

Nel 2010 la Comunità di Capodarco gli commissiona un lavoro in Camerun sugli adolescenti ai margini e sulla difficile condizione sanitaria delle comunità nel sud del paese.

2020-06-01T17:45:51+02:00

Condividi questa storia, scegli tu dove!

Torna in cima