Mostra collettiva “PLURALE,SINGOLARE” , mostra con patrocinio FIAF n. M20/10, di 15 autori , Castelnuovo di Garfagnana, Sala Suffredini 24 Aprile – 2 Maggio 2010. Ogni autore partecipante ha a disposizione uno spazio, che può fotograficamente riempire liberamente, per formato delle immagini, temi e numero di foto. Catalogo sintetico della mostra di 12 pagine con CD allegato.
- Incontro con il fotografo GIUSEPPE VITALE AFI di Milano, introdotto da Sergio Magni. Ha presentato un saggio della propria produzione volta prevalentemente al reportage.
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Hanno preso parte alla mostra….
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- Adami Stefania – Pomeriggio in “grande Forma” a Careggine quando sta per finire agosto
Quanta gente ai bordi della strada! Uomini e anziani nei posti davanti, donne curiose, bambini tanti.
Ma ecco la Forma. E’ Grande. E pesante. E d’uomini forti si affolla la via. Che braccia possenti! Poi sia quel che sia.
E tira la Forma e tira la Forma. Chi urla, chi impreca, chi prende la mira, chi lancia lontano, chi fa un pò più piano.
Una smorfia sul viso che pare un sorriso! E corre la forma, persino in salita. Poi passa la porta. La gara è finita. - Bianchi Cinzia – Sguardi immigrati
Che non vuol dire solo sguardi di immigrati, ma sguardi venuti qui. Occhi, sentimenti e intenzioni con cui siamo chiamati a fare i conti. Occhi con cui siamo obbligati a incrociare i nostri sentimenti. Paura, delusione, fiducia, ironia, preoccupazione, tristezza, speranza, allegria, stanchezza, intesa… Guardiamoli… in immagine, per le strade, nei negozi, sui mezzi pubblici. Sono qui, più di quanto noi vogliamo vedere. <
Impariamo a guardarci!
Cinzia Bianchi - Caproni Gabriele – Un dono dal passato
Entrando nel Duomo di Barga, avvolti nella penombra delle navate appare ai nostri occhi un dono dal passato: il possente Pulpito , risalente al XII secolo, attribuito a Guido Bigarelli da Como. Esperte mani di un fare e di un sapere ormai estinto, hanno scolpito per i posteri, per noi, intense forme nel marmo, alternando simboliche figure a religiose raffigurazioni. Grazie alla luce, particolari emergono dall’ombra e dal passato vivendo una nuova vita. - Cavani Silvia – 25 Dicembre 2009
Mano rugosa che stringe il sostegno, occhi lontani saggi del tempo
In un triste sonno è assopito, vicino all’albero luminoso, solitario nel giorno del Santo Natale
Le carte riposano sul tavolo aspettando la quotidiana partita unica distrazione delle lunghe ore pomeridiane
Parole confuse ricercano attenzioni, 1un gesto di affetto consola l’assenza
Il vestito della festa, la collana di palline ai piedi le pantofole colorate
Al telefono una voce di figlio distante, solo un sussurro giunge all’orecchio sordo
Si assolve al precetto festivo, la parola del Vangelo annuncia una grande Gioia
La fronte sul tavolo, una mano sugli occhi tenera rassegnazione per l’assenza di un posto nel mondo
Tovaglia rossa e piatti d’oro drappelli inusuali di un solitario pranzo da re
ar la carica alla molla del tempo rituale di ogni sera, ultima realtà illusoria di pensieri confusi
Una pallida mano avanza nel buio discosta le bianche coperte un orsacchiotto assiste alla scena l’unico amico fedele rimasto
Negli occhi velati nostalgia del passato, nessuna tristezza per il futuro perché oggi è come domani.
S.C. - Guidugli Pietro – Il caseificio di Vibbiana
La produzione del formaggio avviene attraverso il tradizionale processo ben conosciuto. A questa produzione si aggiunge quella di burro, ricotta, yogurt, mozzarella. Le attrezzature di un tempo (caldaie in rame, attrezzi in legno), sono ora in acciaio inox, l’igiene è particolarmente curata, nelle attrezzature e nell’abbigliamento degli operatori. Per il riscaldamento del latte, del siero, l’asciugatura del formaggio ecc. viene utilizzata acqua calda prodotta all’esterno del caseificio. Oltre alle varietà dovute al tipo di latte impiegato, si cercano nuovi sbocchi di mercato con fantasiosi interventi nella fase di stagionatura, per arricchire il prodotto di altri sapori. Questo nel caseificio artigianale a Vibbiana in Garfagnana. - Lenzi Anita – Donna e immagine
Da sempre l’immagine fotografica ha raccontato la vita dei popoli, nella società attuale l’immagine fotografica CONDIZIONA la vita dei popoli. Mi riferisco all’immagine che quotidianamente ci viene proposta , l’immagine diventa il veicolo del suo contenuto, il messaggio che si insinua nel nostro inconscio. Siamo parte di una società dei consumi che mercifica i nostri bisogni e indirizza le nostre esigenze creando miti e sogni irrealizzabili e frustranti. Rimane reale la nostra immagine, imperfetta e vera, sovrapposta e sdoppiata, triste e allegra , nutrita dagli affetti . - Letari Simone – Che vita! … da moneta …
Questa e’ una piccola parte di una piccola storia di fantasia con la quale tento di rapportare la vita di singole monete,in una moltitudine di monete, cosi come noi singoli uomini, in una moltitudine di uomini. La fantasia potrebbe sbizzarrirsi in ogni direzione, ma questo compito lo lascio a voi fruitori, lasciatevi trasportare, divertitevi a pensare, provate ad immaginare la vostra vita … da moneta. Io mi limito solamente a darvi l’input, fotografando nel mio ambiente di lavoro e poco oltre. Una storia unica (universale) fatta di piccole e infinite storie. Anche le monete, come noi, vivono storie uniche singolarmente una ad una già dalla magia della nascita. Ognuna avrà compiti diversi o condivisi,incontrerà altre monete, si separerà, si ritroverà, si divertirà o farà divertire. Chi verrà messo da parte, chi realizzerà un desiderio, chi deciderà il destino, chi farà sognare o illudere. In tutto il turbinio della vita c’e’ anche chi si perderà … per sempre? Spaziate con la mente! - Lucchesi Giambattista – Narcissus poeticus
Narciso suscitò con la sua bellezza l’amore delle ninfe, ma rimase indifferente a tutte. Fu punito dalla dea Nemesi che lo fece innamorare della sua stessa immagine riflessa nell’acqua. - Lunatici Simona – Lacrime
Un sabato come tanti, giornata uggiosa, mille pensieri per la testa… Vorrei isolarmi da tutto, in una bolla invisibile e protettiva. Appena fuori dalla porta di casa ne trovo tante, come stessero aspettando me. Troppo piccole, forse, per nascondersi, ma sorrido… - Lusini Gigi – Tango è vita ?
È molto bello, e raro, specialmente oggi, che due circoli culturali, La Bottega dell’Immagine e Tangosiena in questo caso, si accordino per una sorta di attività comune e integrata. È successo. Quando l’amico Ettore Terzuoli, Presidente di Tangosiena, mi ha chiesto una collaborazione fotograficaper fissare alcuni momenti delle sue milonghe. Subito dopo, l’appetito vien mangiando, “…..perché non pensi ad una serie di foto sul tango, in qualche modo?…..”. Lo ammetto, non amo il ballo. Prima perché sono convinto che si fatichi a vuoto. E poi perché ci sono troppe regole. Almeno per me. Ma proprio per questo mi è venuta allora l’idea di rappresentare non tanto Il Tango, per se stesso, ma attraverso le persone che lo praticano. Che spesso vivono il ballo, e specialmente il tango, quasi come uno stile di vita. Mi sono chiesto: perché? Ed è venuto spontaneo, se non il titolo, almeno il tema: TANGO E VITA. Dove il tango fosse una cosa normale, quotidiana, comune, solo declinata dalle cure personali di tutti quelli che lo praticano. E questo ci siamo provati a fare. Malgrado quella che io ho battezzato “La maledizione del Tanghèro”(ma è molto più diffusa) che provoca una totale incapacità espressiva in chi deve recitare una parte in un determinato set fotografico. Questo malgrado alcune simpaticissime eccezioni e una disponibilità e simpatia corali e singole davvero esaltanti. Magia nera dell’obbiettivo? Che i nativi americani avessero un po’ di ragione quando temevano di essere depredati dell’anima se fotografati? Comunque abbiamo portato avanti con determinazione questa mini avventura. I temi? I più disparati. Qualche cenno, obbligatorio per me, di vizi capitali (invidia, lussuria….), un flash di un grande maestro (Newton), scene impresse nella mente da film immortali o semplicemente grandi (Casablanca, Io ballo da sola, Toto le Mokò…..), un (mio) cult degli anni ’80 (il video di Etienne): E poi alcune situazioni oniriche (dell’autore) difficili o ironicamente imbarazzanti ad essere spiegate…..a fondo. Non posso dire cosa è venuto fuori. Onestamente nessuna immagine (forse tranne lo shooting della Villa da sballo di Geggiano) è stata potuta realizzare come veramente era stata…..sognata (la scena finale di Casablanca con il cappotto al posto del trench…brrrr!). Ma questo è il bello delle cose basate sul volontariato, la disponibilità di tutti e il “solito” entusiasmo del “solito” Ettore Presidente che ha perfettamente bilanciato il mio pessimismo e la mia viscerale incontentabilità. Un bel cocktail. Ma in un’epoca dove le priorità personali sembrano aver ucciso tutte le mie convinzioni intellettuali che trovavano forza nella capacità di sognare tutti insieme qualcosa che riguardava tutti, non ci dobbiamo proprio lamentare. Speriamo che, in fondo, l’operazione con il suo significato e il relativo significante (le immagini) non vi dispiacciano. E ci siamo fermati a 13, per scaramanzia o forse solo per il momento. E allora, come si dice, i commenti, anche se negativi, sono più graditi dell’indifferenza. Senza esagerare, però, mi raccomando…… Buona lettura
Le immagini sono del genere di fotografia detta STAGED PHOTOGRAPHY, in cui l’autore, Gigi Lusini, ha ideato, scelto gli attori, sceneggiato e realizzato il set per poi fotografarlo. Le immagini fanno parte di una serie di 13 sul tema “TANGO & VITA” - Pieroni Silvia – Vespamania …
Vespamania … Fu così che la chiamai una decina di anni fa, quando conobbi una ragazza, ora mia carissima amica, che non parlava d’altro: e la vespa e i vesparaduno e i mercatini a Imola e le tessere e il vespa club…. e io rimanevo lì stupita nel vedere con quanta passione ne parlava di questa cosa. A forza di sentirne parlare alla fine un giorno mi sono ritrovata con una Vespa 50 del 1965 e successivamente con una Vespa PX 125 “taroccata” rossa e bianca con tanto di sella con le frange! Ed è lì che ho capito una parte di ciò di cui parlava la mia amica. Possedere un’icona dello scorso secolo che rivoluzionò il concetto delle due ruote, soprattutto per le donne che non potevano guidare le moto tradizionali, perché le più indossavano le gonne, è meraviglioso e ti fa sentire importante, perché entri nella storia! E perché ti si apre un mondo, senti di appartenere a una sorta di “tribù”, dove alla fine tutti si conoscono da sempre anche se ci incontra per la prima volta! Questi incontri sono i VespaRaduni, grandi reimpatriate, anche goliardiche nel senso buono, di persone che provengono da tutta Italia e che hanno una passione comune: la Vespa e tutto ciò che le gravita intorno. E’ così che ho potuto conoscere un ragazzo, Gabriele, detto “Il Vespa”, che mi ha permesso di entrare ancor di più in questo mondo straordinario, fatto di passione e appartenenza molto forte. Perché quando lui si prepara per questi eventi, ma lo fa anche nei giorni comuni, sistema il motore, i vari pezzi, controlla e ricontrolla la sua “fedelissima rossa”, è come se la coccolasse! Queste immagini rappresentano solo un piccolo assaggio della vespamania , di cose da far vedere ce ne sarebbero tantissime: volevo raccontare un tipico VespaRaduno, magari a coloro che non conoscono questa bellissima realtà, che c’è, c’era e ci sarà sempre! ….e comunque…buon viaggio e …
W la Vespa, ma quella con le marce! - Prontelli Stefano – Imenotteri
Le api, piccoli insetti che volano nei fiori dei nostri balconi e nei fiori del nostro orto. Fotografarli da vicino ,un mondo affascinante e pieno di colori , un macro cosmo che sfugge alla visione della nostra vita frenetica. -
Teora Tommaso – In coppia
1989 – 2009 Vent’anni, una generazione. -
Turri Eva – Sfiorando l’armonia
La musica che scivola dalle mani Che dissolve i colori E regala emozioni La musica che graffia i pensieri Che corre restando in equilibrio sulla luce Per farmi raccontare i suoi soffici dettagli Eva Turri - Valdrighi Giuliana – Sguardi
” Esistono molte cose nella vita che catturano lo sguardo, ma solo poche catturano il tuo cuore: segui quelle.” (Winston Churchill)
Cosa ho sentito,visto,trattenuto,di quelle terre arse,di quelle montagne che svettano così in alto e brillano attraverso i raggi del sole, di quella polvere calpestata piena di pagliuzze dorate, di quegli yak, enormi animali che con il loro andare lento e leggiadro portando some su per sentieri impervi, di quegli uomini minuscoli carichi di pesi per renderci più facile il nostro cammino, di quelle albe luminose tinte di sole, dove già dal primo mattino preannunciano una giornate intera di calore, di quelle stelle in cielo sfacciatamente blu cobalto, che accompagnano i nostri sogni, di quei silenzi immensi, interrotti nelle vicinanze dei villaggi dallo scampanellio di greggi al pascolo, e dalla vita quotidiana di chi li abita, di quegli odori acri e dolciastri che si portano addosso le donne, gli uomini e i bambini e che ti rimangono nelle narici, ma dopo un po’ svaniscono, di quegli sguardi che scrutano timidi, curiosi, cordiali, fieri e gioiosi il passare dei simili eppure diversi e lontani. Ma adesso che l’ho descritto
e che ci penso lo so.
Giuliana Valdrighi – Viaggio Nepal del 22.09.09 - I nostri partner e sponsor:
Comune di Castelnuovo di Garfagnana
Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
F.I.A.F.
Carrozzeria MOLOGNO- Barga
DIGIT COPY – Capannori
Autoscuola GIGI AQUILINI – Castelnuovo di Garfagnana
TORO ASSICURAZIONI di Marco Marchini – Castelnuovo di Garfagnana
BERTOLOTTI & LETARI – Castelnuovo di Garfagnana
Dr. Giancarlo Pineschi – Castelnuovo di Garfagnana